Il rito di consacrazione delle vergini è l’azione liturgica con cui la Chiesa celebra la decisione di una vergine cristiana di consacrare a Cristo la propria verginità e, invocando su di lei il dono dello Spirito, la dedica per sempre al servizio cultuale del Signore e ad una diaconia di amore in favore della comunità ecclesiale (AA.VV., Dizionario Liturgico, Edizioni San Paolo).
I requisiti richiesti alle vergini laiche per la consacrazione sono:
- che non siano state mai sposate né abbiano mai vissuto pubblicamente in stato contrario alla castità;
- che per l’età, la prudenza, la provata vita morale e per consenso di tutti diano fiducia di perseverare in una vita casta e dedicata al servizio della Chiesa e del prossimo;
- che siano state ammesse alla consacrazione dal Vescovo ordinario del luogo”.
Il ministro del rito di consacrazione delle vergini è il Vescovo ordinario del luogo: il suo intervento non è puramente rituale, perché, per il vincolo peculiare che viene a crearsi tra la vergine e la Chiesa locale, al Vescovo spetta l’ammissione delle candidate alla consacrazione e la fissazione del modo in cui debbano “obbligarsi ad abbracciare in perpetuo la vita verginale” nella loro personale condizione di vita attraverso un colloquio pastorale, come è giusto “tra il padre e pastore della diocesi e una sua figlia”. Nel rituale non si parla della facoltà del Vescovo di delegare un presbitero, ma la si può sottintendere, anche se si potrà ricorrere ad essa solo in casi eccezionali, poiché la tradizione e la pienezza del segno richiedono la presenza del Vescovo, che rappresenta in modo compiuto Cristo Sponsus Ecclesiae.
È opportuno che la consacrazione delle vergini sia fatta nell’ottava di Pasqua, nelle solennità (soprattutto quelle in cui si celebrano i misteri dell’Incarnazione del Signore), nelle domeniche, nelle feste della beata Vergine Maria o delle sante vergini: è un preciso criterio teologico a guidare la scelta dei giorni, cioè il carattere sponsale del mistero celebrato.
Anche l’indicazione del luogo segue un criterio teologico: per lo svolgimento di un rito compiuto dal Vescovo, simbolo di Cristo Sposo, in cui la vergine, segno della Chiesa Sposa, viene dedicata al servizio della diocesi, il luogo naturale è la Chiesa Cattedrale, anche per superare ogni visione intimistica del rito.