Il rito di consacrazione delle vergini si sviluppa in sette momenti:

  1. Chiamata della candidata: la chiamata si articola in tre testi d’ispirazione biblica, (Prudentes virgines, Venite filiae e Et nunc sequimur), che esprimono in modo mirabile i sentimenti da cui è pervaso il cuore di una vergine nel giorno della sua consacrazione: vivo amore per Cristo, desiderio intenso di seguirLo e, allo stesso tempo, piena coscienza della propria debolezza. Dal punto di vista rituale, la chiamata delle vergini dà luogo ad una sorta di corteo nuziale, con le lampade accese, che richiama il corteo delle vergini sagge ammesse nella casa dello sposo (Mt 25, 1-12).
  2. Omelia: il Vescovo spiega il significato del dono “della verginità per la santificazione personale delle consacrande, per il bene della Chiesa e di tutto il mondo”. 
  3. Interrogazioni: il Vescovo interroga le vergini sulla loro volontà di perseverare “nel proposito della santa verginità al servizio del Signore e della Chiesa” e di “essere consacrate con solenne rito nuziale a Cristo”. Le interrogazioni mirano soprattutto a definire l’oggetto della consacrazione ed a suscitare nell’animo delle vergini la gioiosa consapevolezza del grande dono che stanno per ricevere. 
  4. Litanie dei santi: con esse la comunità, affidandosi all’intercessione della beata Vergine Maria e dei santi, implora Dio perché effonda la grazia dello Spirito Santo sulle vergini consacrande. 
  5. Rinnovazione del proposito di castità: nel rito della consacrazione delle vergini la formulazione del propositum sta alla preghiera di consacrazione come, nella Messa, la presentazione dei doni sta alla preghiera eucaristica. Le caratteristiche dell’offerta del proposito, irrevocabile per sua natura, sono l’ecclesialità (l’offerta è fatta a Dio per le mani del Vescovo, mentre l’assemblea liturgica funge da testimone), la sponsalità (il proposito di castità perfetta è la donazione a Cristo totale e perpetua) e l’orientamento cristologico (la vergine, donandosi al Signore, vuole condividerne la sorte, assumerne lo stile e la condizione di vita in una vera sequela di Cristo). 
  6. Preghiera di consacrazione: la celebre composizione Deus castorum corporum, gioiello dell’antica liturgia romana, dal V secolo figura nel rito di consacrazione delle vergini. 
  7. Riti esplicativi: segni della nuova realtà e della nuova condizione di vita della vergine sono, secondo la tradizione, il velo (facoltativo) e l’anello (simboli sponsali) ed il libro della Liturgia delle ore. Il Vescovo consegna i primi dicendo: “Ricevete il velo e l’anello, segno della vostra consacrazione nuziale. Siate sempre fedeli al Cristo vostro sposo, non dimenticate mai che vi siete donate totalmente a Lui e al Suo corpo che è la Chiesa”, ed infine il secondo: “La preghiera della chiesa risuoni senza interruzione nel vostro cuore e sulle vostre labbra come lode perenne al Padre e viva intercessione per la salvezza del mondo”. L’Ufficio Divino è davvero la “voce della Sposa che parla allo Sposo” ed il segno più manifesto della chiesa-vergine-sposa è, appunto, la vergine consacrata.