L’Ordo Virginum ha le sue radici nei primi quattro secoli del Cristianesimo: fin dai tempi apostolici alcune donne seguirono l’invito di Gesù ed abbracciarono con gioia la verginità “per il regno dei cieli” (Mt 19,12), come attestano anche gli scritti paolini (1Cor 7,25.34) e gli Atti degli Apostoli (At 21,9).

Nei primi secoli le vergini vivevano nel seno della comunità cristiana locale e spesso anche nell’ambito della famiglia di origine, dedite al culto divino, “porzione eletta” del popolo di Dio.

Dal IV secolo il proposito della verginità passò da una dimensione intima e privata ad un livello sociale ed ecclesiale: le vergini, consacrate dal Vescovo, divennero una “categoria” (ordo, appunto) del popolo di Dio. Le prime vergini cristiane (Agata, Lucia, Agnese, Cecilia, Anastasia, Felicita e Perpetua) sono tuttora menzionate nel Canone Romano e proposte come modello luminoso di santità.

Il rito di consecratio virginum, che definisce le vergini “spose di Cristo”, risale al IV secolo, ma, già all’inizio del II secolo, si può attestare la massiccia presenza di vergini, alle quali i pastori della Chiesa rivolsero numerose esortazioni e splendidi trattati sulla verginità.