Serata da non dimenticare quella di domenica 11 febbraio 1996, nella Cattedrale di Salerno, dove con una coinvolgente celebrazione, Emilia è stata consacrata al Signore. Un giorno tanto atteso anche da noi che abbiamo condiviso le ansie e le gioie, perché per la prima volta abbiamo conosciuto, più da vicino, una scelta coraggiosa: la scelta di Emilia di vivere per Cristo e per i fratelli senza mai pensare a se stessa, ma sempre pronta a soccorrere, a consigliare, a sorridere; già, Emilia!
Come era raggiante!!! Emozionata, commossa, preoccupata (persino il suo corpo sembrava più sottile in quel tailleur grigio) ma senz’altro felice e raggiante. Quanta emozione, poi quando si è prostrata a terra al centro dinanzi all’altare. Molti erano curiosi: tanti bambini in quel momento si son portati al centro della navata per poter vedere meglio, molti anche adulti forse non avevano mai visto una scena simile.
Chissà quanti di noi hanno realmente compreso la portata di quel gesto tanto umile quanto grande.
Quando, il giorno dopo, un ragazzo ha detto a Emilia “Come sei solare”, mi sono venute alla mente le parole dell’apostolo Paolo quando dice: “non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me”.
Ecco Emilia, un raggio della Luce che questo mondo indifferente non vuole vedere. Un dono dello Spirito, un esempio e una testimonianza per la nostra comunità, per noi che ci sforziamo di vivere cristianamente la nostra quotidianità.
Grazie Signore, perché sempre elargisci i tuoi doni. Grazie Signore, perché ci hai donato Emilia!