Alla fine hai vinto tu! E menomale! Sì perché è successo di tutto ma, con Amore, tu hai prevalso ... il dono più grande? Poter rimanere un po' con Te, certo mai scontato ma tanto desiderato, allo stato attuale delle cose.

Ma cominciamo dal principio, da quel "guizzo strategico" che ha avuto il Vescovo durante la richiesta di perdono della Messa, che ce lo ha reso subito prossimo, familiare, vicino al cuore.

Durante l'Omelia, poi, S.E. Mons. Andrea Bellandi ha avuto a dirci, tra l'altro che, nella prima Lettura, si evidenziano parole indice di una costante iniziativa di Dio per l’uomo e che un ulteriore segno di vicinanza è la Madre, nel Vangelo, per ritrovare i motivi del conforto e della consolazione che ci offre indicandoci Suo Figlio per l’abbrivio del Suo continuamente accorgersi della mancanza negli uomini del bisogno di Dio che nasconde l’attesa di un Consolatore. Maria c’è sempre e si accorge per prima del bisogno che gli uomini hanno del vino della Grazia. È significativo che accada in un contesto nuziale celebrare il XXV dell’Ordo Virginum: parlare di Consacrazione in un contesto di nozze è giusto.

Ci si può consacrare solo se c’è uno Sposo e, rivolto a noi “La vostra risposta è quella dell’amore, non della chiusura o dell’autosufficienza. Da quell’Amore il cuore è reso capace di amare tutto il resto, perfino sé stesso”. Ognuno di noi si accorge di essere il vino che viene a mancare, il limite, la fragilità … solo il miracolo operato dall’Alto che prende tutta la nostra umanità e accogliendola, la trasforma in un vino ancora più buono che non può invecchiare, puro dell’essenziale della Consacrazione e della propria vita.

Guardiamo a Maria per vedere quello che Suo Figlio opera perché sia Lui a trasformare il nostro Sì nel vino dell’offerta e della testimonianza. L’Ordo Virginum è la testimonianza nel bisogno estremo. Non ne abbiamo ancora valorizzato a pieno la dimensione profetica: là dove il lavoro è un idolo, con la vicinanza della Madonna, possiamo ripresentare il miracolo dell’acqua trasformata in vino, vivendolo come testimonianza e segno profetico che il mondo ha bisogno di vedere.

Come non sottolineare la disponibilità, l'accoglienza e l'ospitalità delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori che ci hanno aperto con generosità la porta della loro casa e hanno partecipato della nostra festa come se fosse la loro! Bella testimonianza di condivisione tra sorelle, spose del medesimo Sposo! Giornata intensa arrivata a ridosso di tanto lavoro e di tanti avvenimenti che ci hanno coinvolto tutti nel profondo.

Così, un po' trafelati, dopo l'agape offertaci dalle Suore al termine della Celebrazione Eucaristica, ci siamo avviati con solerzia verso gli ultimi preparativi, in tempo per trovarci tutti connessi sulla piattaforma per l'Incontro di preghiera online "La gioia di appartenere a Lui solo" nel corso del quale abbiamo potuto fermarci davanti a Lui per dirGli ancora il nostro sì pieno di entusiasmo pur nei nostri limiti ma con la stessa prontezza che un giorno di venticinque anni fa, vide Emilia pronunciarlo per l'inizio di una storia che avrebbe segnato non solo la sua ma la nostra vita e quella della Diocesi tutta.

Anche questa volta sei riuscito a stupirci, a farci arrivare a Te per strade che non avevamo nemmeno immaginato ma che, mano nella Tua mano, ci sono sembrate meno impervie, percorribili e, a volte, quasi agevoli. Grazie sempre Signore!