Eccomi, Signore!
Eccomi, Signore! Con grande gioia ho pronunciato: “mi hai chiamata, Eccomi Signore!”. Un giorno tanto atteso e desiderato. La gioia nel cuore è immensa e l’emozione che ho provato è stata inspiegabile. Con le parole del canto iniziale “Eccomi”, insieme al Vescovo, sacerdoti, diaconi, ministranti e le sorelle consacrate ci siamo avviati in processione per iniziare la celebrazione Eucaristica.
Con gli occhi fissi verso l’altare mi sono abbandonata nella celebrazione liberandomi da ogni pensiero e preoccupazione, vivendo in ogni momento la presenza del Signore. Tanta emozione e piena consapevolezza in quel “Si, lo voglio” di donare tutta me stessa al Signore, pronta a lasciarmi guidare, plasmare ancora secondo la Sua volontà. Le parole dell’omelia del Vescovo mi hanno fatto riflettere molto sull’importanza del servizio nella carità che da anni offro in modo particolare verso i fratelli ristretti e di come questo servizio ha portato frutti nella mia vita personale e spirituale.
Cosa dire? La gioia è immensa … da oggi inizia una nuova pagina della mia vita su cui scrivere le parole, i gesti che il Signore ha pensato per me, pronta a servirlo e testimoniarlo, portando frutti nella Sua vigna. Un ringraziamento speciale al Signore per il grande dono della chiamata ricevuto e a Maria, affinché mi protegga sempre e sia per me modello di vita. Infine ringrazio tutti coloro che in questi anni mi hanno accompagnata, guidata, sostenuta e prego perché il Signore li benedica sempre.
Oriana
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- Scritto da consacrata Oriana De Vivo
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XXV Ordo Virginum
Alla fine hai vinto tu! E menomale! Sì perché è successo di tutto ma, con Amore, tu hai prevalso ... il dono più grande? Poter rimanere un po' con Te, certo mai scontato ma tanto desiderato, allo stato attuale delle cose.
Ma cominciamo dal principio, da quel "guizzo strategico" che ha avuto il Vescovo durante la richiesta di perdono della Messa, che ce lo ha reso subito prossimo, familiare, vicino al cuore.
Durante l'Omelia, poi, S.E. Mons. Andrea Bellandi ha avuto a dirci, tra l'altro che, nella prima Lettura, si evidenziano parole indice di una costante iniziativa di Dio per l’uomo e che un ulteriore segno di vicinanza è la Madre, nel Vangelo, per ritrovare i motivi del conforto e della consolazione che ci offre indicandoci Suo Figlio per l’abbrivio del Suo continuamente accorgersi della mancanza negli uomini del bisogno di Dio che nasconde l’attesa di un Consolatore. Maria c’è sempre e si accorge per prima del bisogno che gli uomini hanno del vino della Grazia. È significativo che accada in un contesto nuziale celebrare il XXV dell’Ordo Virginum: parlare di Consacrazione in un contesto di nozze è giusto.
Ci si può consacrare solo se c’è uno Sposo e, rivolto a noi “La vostra risposta è quella dell’amore, non della chiusura o dell’autosufficienza. Da quell’Amore il cuore è reso capace di amare tutto il resto, perfino sé stesso”. Ognuno di noi si accorge di essere il vino che viene a mancare, il limite, la fragilità … solo il miracolo operato dall’Alto che prende tutta la nostra umanità e accogliendola, la trasforma in un vino ancora più buono che non può invecchiare, puro dell’essenziale della Consacrazione e della propria vita.
Guardiamo a Maria per vedere quello che Suo Figlio opera perché sia Lui a trasformare il nostro Sì nel vino dell’offerta e della testimonianza. L’Ordo Virginum è la testimonianza nel bisogno estremo. Non ne abbiamo ancora valorizzato a pieno la dimensione profetica: là dove il lavoro è un idolo, con la vicinanza della Madonna, possiamo ripresentare il miracolo dell’acqua trasformata in vino, vivendolo come testimonianza e segno profetico che il mondo ha bisogno di vedere.
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- Scritto da consacrata Luisa Vito
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