… sì! Dopo tantissimo tempo nel quale ci siamo incontrate online per la pandemia, che purtroppo ci accompagna già da due anni e ci ha tolto la bellezza dell’incontraci in presenza, il 5 marzo il nostro incontro si è svolto in presenza.
In unione anche con il mio parroco, don Enrico Franchetti, abbiamo accolto il nostro Arcivescovo.
Dopo un breve scambio di saluti don Enrico ci ha lasciati e, guidate dal nostro Arcivescovo mons. Bellandi, abbiamo celebrato un'adorazione eucaristica con una breve meditazione.
Mons. Bellandi ci ha proposto dei punti di riflessione sul periodo quaresimale: oltre ai tantissimi spunti che ha condiviso con noi sulla via del Calvario, ci ha detto che: in Gesù Crocifisso sono rappresentate tutte le croci di oggi … il peccato è una realtà che incide nel cuore dell’uomo, della società etc.. Chi porta la croce subisce le violenze demoniache: guerre, rifiuti, indifferenze. Nella salita al Calvario ci sono persone che condividono la croce (Cireneo, Veronica, Maria); anche oggi ci sono persone capaci di compatire e di amare, persone che si muovono per fare del bene. Noi dobbiamo vedere questo bene. Quest’uomo che sale al Calvario è il Figlio di Dio perciò sappiamo che il male non ha l’ultima parola. La storia è redenta da Dio; la morte è stata vinta. Fare nostro l’annuncio della Pasqua … avere più fede. La nostra offerta, la nostra preghiera gradita a Dio apre a un altro Regno.
Preghiera, digiuno, elemosina nella verità e non nell’apparenza e ha richiamato l’omelia di Papa Francesco della messa delle Ceneri … Per avere la vera ricompensa da Dio, Padre Nostro e non dagli uomini.
Pregare perché sia un tempo favorevole … affidiamoci alla misericordia di Dio.
Chiediamo al Signore il suo intervento per la pace.
Finita l'Adorazione abbiamo salutato l'Arcivescovo con un "arrivederci a presto" e condiviso un momento di fraternità.
Alla fine hai vinto tu! E menomale! Sì perché è successo di tutto ma, con Amore, tu hai prevalso ... il dono più grande? Poter rimanere un po' con Te, certo mai scontato ma tanto desiderato, allo stato attuale delle cose.
Ma cominciamo dal principio, da quel "guizzo strategico" che ha avuto il Vescovo durante la richiesta di perdono della Messa, che ce lo ha reso subito prossimo, familiare, vicino al cuore.
Durante l'Omelia, poi, S.E. Mons. Andrea Bellandi ha avuto a dirci, tra l'altro che, nella prima Lettura, si evidenziano parole indice di una costante iniziativa di Dio per l’uomo e che un ulteriore segno di vicinanza è la Madre, nel Vangelo, per ritrovare i motivi del conforto e della consolazione che ci offre indicandoci Suo Figlio per l’abbrivio del Suo continuamente accorgersi della mancanza negli uomini del bisogno di Dio che nasconde l’attesa di un Consolatore. Maria c’è sempre e si accorge per prima del bisogno che gli uomini hanno del vino della Grazia. È significativo che accada in un contesto nuziale celebrare il XXV dell’Ordo Virginum: parlare di Consacrazione in un contesto di nozze è giusto.
Ci si può consacrare solo se c’è uno Sposo e, rivolto a noi “La vostra risposta è quella dell’amore, non della chiusura o dell’autosufficienza. Da quell’Amore il cuore è reso capace di amare tutto il resto, perfino sé stesso”. Ognuno di noi si accorge di essere il vino che viene a mancare, il limite, la fragilità … solo il miracolo operato dall’Alto che prende tutta la nostra umanità e accogliendola, la trasforma in un vino ancora più buono che non può invecchiare, puro dell’essenziale della Consacrazione e della propria vita.
Guardiamo a Maria per vedere quello che Suo Figlio opera perché sia Lui a trasformare il nostro Sì nel vino dell’offerta e della testimonianza. L’Ordo Virginum è la testimonianza nel bisogno estremo. Non ne abbiamo ancora valorizzato a pieno la dimensione profetica: là dove il lavoro è un idolo, con la vicinanza della Madonna, possiamo ripresentare il miracolo dell’acqua trasformata in vino, vivendolo come testimonianza e segno profetico che il mondo ha bisogno di vedere.
Come non sottolineare la disponibilità, l'accoglienza e l'ospitalità delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori che ci hanno aperto con generosità la porta della loro casa e hanno partecipato della nostra festa come se fosse la loro! Bella testimonianza di condivisione tra sorelle, spose del medesimo Sposo! Giornata intensa arrivata a ridosso di tanto lavoro e di tanti avvenimenti che ci hanno coinvolto tutti nel profondo.